Nessuna credenza nell’aldilà


Io non credo che i morti possano tornare tra di noi. Né mandando segnali da interpretare né come voci dentro la nostra testa né tantomeno come sogni.

Il problema dell’insonnia potrebbe essere interpretato come qualche problema non chiarito con i nostri antenati, perché la dinamica del problema si spiegherebbe in modo naturale e soprattutto razionale.

E’ molto facile che dopo la morte di un parente che per qualche motivo ci faceva paura l’essere umano in questione scopre di avere problemi di insonnia. Questo potrebbe essere una spiegazione molto valida perché coerente con tanti casi che si verificano tutti i giorni attorno a noi.

Una volta sentì una ragazza che era stata molestata dal padre durante l’adolescenza. Aveva trent’anni e disse alla sorella: “Papà è tornato a molestarmi… questa volta dentro i sogni”.

La spiegazione di questo potrebbe essere coerente. Dopo che il padre è morto ritorna a infastidire lei mentre dorme. Il mondo della tenebra simile al luogo dove stanno i morti e quindi un posto adatto ai contatti perché condiviso tra gli essere umani vivi e quelli morti.

Sarebbe coerente, spiegabile, capibile, ma falso. Non falso perché io abbia la certezza dell’impossibilità, ma falso perché completamente inutile al mio scopo che è sconfiggere questi fantasmi per eliminare l’insonnia.



I fantasmi (punti di forza e punti deboli)

Si tratta di spettri, parti della storia, scene che oramai non esistono più, quindi la strategia per difendersi va impostata concentrandosi in ciò che appartiene e noi e non a loro.

Infatti io mi concentro sulla persona viva, sul modo in cui sente, vive, agisce. Perché penso che anche capendo o conoscendo la storia sia impossibile cambiarla.
La meccanica dell’evento che crea l’insonnia s’incentra nel rapporto che abbiamo con gli antenati ma modificato dal filtro del presente.

A sedici anni sono andato a casa di un compagno di scuola insieme a altri amici. Ci siamo seduti a un tavolino in sala e dopo che ci siamo seduti, uno dei compagni miei mi fece il segno di controllare il sotto del tavolo con la mano. Lo feci senza esitare e mi si gelò il sangue quando la mia mano entrò in contatto con una pistola che era attaccata al tavolo con del nastro isolante.

Il padre di questo compagno aveva lavorato per i servizi di intelligenza del governo e nessuno sapeva che tipo di lavoro avesse fatto. La realtà è che invecchiando diventò paranoico e viveva nel terrore che qualcuno venisse a prenderlo. Controllava le fermate dei pullman vicino a casa sua, la gente che passava, le persone con cui parlava accidentalmente.

Vedeva gente che l’inseguiva, faceva ovviamente difficoltà a dormire perché viveva nel terrore che generava il passato.

Poco tempo fa ho letto invece il racconto autobiografico della figlia di un ex nazista che aveva prestato servizio nei campi di concentramento per gli ebrei. Mi sorprese vedere che entrambi si comportavano nello stesso modo. Vivevano nel terrore di essere riconosciuti da qualcuno.
La meccanica

Il meccanismo è sempre lo stesso. Si tratta di qualcosa che hanno fatto nel passato che però torna a terrorizzarli nel presente. Perché accade questo? Per quale motivo e da cosa dipende che questo si verifichi in questo modo?

Semplice, è conseguenza della debolezza del presente. Più diventiamo deboli e più il passato ci terrorizza. Il problema della debolezza legata all’invecchiamento è inevitabile, ma dobbiamo stabilire la differenza tra debolezza e mancanza di forza fisica.




Debolezza forza e paura

Qual è l’evento che scatena la paura? Non si tratta certo della mancanza di forza ma nella maggior parte dei casi si tratta di dolore.

Una persona che non ha forza non ha particolari problemi, ma una persona che ha un fisico particolarmente forte e soffre di lombalgia (chi ha sofferto lo sa) ha molta paura.

Nulla come lo star male genera paura quindi il modo di eliminare la paura che propongo io è quello di accettare la debolezza come conseguenza logica dell’invecchiamento ma non quella di accettare il dolore per un utilizzo sbagliato del corpo umano, in particolare dell’utilizzo dei piedi.



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Questo libro è informativo. Per qualsiasi dubbio che riguarda l’idoneità per fare gli esercizi consultare un medico non mi assumo nessuna responsabilità su eventuali danni provocati da vostre decisioni in merito




4 commenti:

  1. Fortuna che ti sei ricordato di chiarire questo argomento perché è talmente pieno di venditori di fumo che chiedono soldi in cambio di raccontare balle sull'aldilà che mi era saltata la mosca al naso.
    Io la penso esattamente come te, i problemi che abbiamo con i nostri antenati dipendo solo e soltanto da noi e da nessun altro.
    Marcello S. di Milano

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    1. Io penso che dipende da come siamo messi nel presente. In ogni caso il pensiero è quello, grazie per il supporto.

      Gustavo

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  2. Le gambe però si fanno sentire tanto... è molto più duro di quanto credessi. Dopo qualche ora ti sembra di morire. Siamo sicuri che questo sia una cosa benefica?

    Comincio ad avere i miei dubbi.
    Qualcuno di voi utilizza i massaggi? Ovviamente dormo meglio ma credo sinceramente che si debba alla stanchezza.

    Marcello

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    1. Marcello, comincia gradualmente, che bisogno c'è di soffrire. Appoggia prima la punta e poi il tallone.
      Quello che fa dormire è la sicurezza, di questo non ci sono dubbi.

      Gustavo

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